Notizia scritta il 05/09/11 alle 14:30. Ultimo aggiornamento: 06/09/11 alle: 09:04
La manovra potrebbe essere varata definitivamente dal Senato tra mercoledì sera e giovedì mattina. La previsione è del sottosegretario PdL all’Economia Antonio Gentile. Le ultime novità parlano di un emendamento voluto dalla Lega Nord che stabilisce una tassazione ulteriore del 2 per cento per i migranti che spediscono soldi in altri paesi attraverso agenzie di trasferimento monetario, e si trovino sprovvisti di codice fiscale e matricola Inps. Aumenta inoltre a 65 anni l’età pensionabile per le donne nel settore privato dal periodo 2016-2028; il contributo di solidarietà resta per gli statali nella misura del 5 per cento nei redditi sopra i 90 mila euro all’anno e del 10 per cento sopra i 150 mila euro; carcere per i grandi evasori anche se un emendamento specifica la non retroattività della pena, e saltano anche le norme che impone di indicare il numero dei conti correnti nella dichiarazione dei redditi. Questi ultimi non saranno più pubblicati per esteso dai sindaci ma solo per categorie associate. Ai comuni resterà il 100 per cento di quanto recuperato dalla lotta all’evasione fiscale.
Il Fisco punta anche a recuperare le somme non riscosse dal maxicondono del 2002. Introdotta la cosiddetta Robin Hood Tax, la sovratassa sulle società energetiche; dovrebbero arrivare le riforme delle professioni; i ministeri subiranno tagli per 6 miliardi; sono ridotte le agevolazioni per consorzi e cooperative, aumenta del 10 per cento l’imposta sulle società di comodo e per ottenere il tfr nel pubblico impiego a seguito di pensionamento anticipato sarà necessario attendere due anni. Non resta molto di quanto annunciato a proposito dei tagli ai costi della politica. La carica di parlamentare diventa incompatibile con altre cariche pubbliche, ridotto il numero degli assessori e dei consiglieri provinciali, classe economica per gli amministratori.
Resta infine sul tappeto l’emendamento che prevede che i contratti aziendali o territoriali possano contenere deroghe a leggi e contratti nazionali di lavoro, una norma con cui il governo decide di attaccare senza sconti l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La misura è contenuta nell’emendamento di maggioranza all’articolo 8 della manovra. Il governo sancisce per legge la derogabilità delle intese aziendali e territoriali alle disposizioni di legge ed alle “relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali”. Non si potranno fare accordi aziendali solo su temi come “il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dal congedo parentale e per la malattia del bambino ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento”. In tutti gli altri casi la porta per il licenziamento semplificato è spalancata. Giorgio Cremaschi, presidente Comitato Centrale Fiom e membro di “La Cgil che vogliamo” e “Uniti contro la crisi”
Non solo la Fiom ma tutta Cgil parla apertamente di violazione dell’art. 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama” e rimanda allo scioperogenerale di domani in 100 piazze d’Italia. A Brescia appuntamento alle 9 in piazza Garibaldi. In piazza pure, seppur su piattaforma diversa, Usb e numerose altre sigle del sindacalismo di base che si ritrovano anche a Milano alle 9.30 in Largo Cairoli. Ascolta Paolo Sabatini esecutivo nazionale Usb.
Solo presidio sotto il Senato per i Cobas, che puntano invece con più forza sul 15 ottobre e la giornata europea degli indignados. Ascolta Piero Bernocchi, portavoce conf Cobas
Se sotto attacco si trovano i lavoratori in generale, ancora più vessati saranno i lavoratori migranti. Un emendamento voluto dalla Lega Nord stabilisce infatti una tassazione ulteriore del 2 per cento per i migranti che spediscono soldi in altri paesi attraverso agenzie di trasferimento monetario, e si trovino sprovvisti di codice fiscale e matricola Inps. Quanto inciderà questa misura ai danni dei migranti? Lo abbiamo chiesto a Guido Savio, legale dell’Asgi.
Passiamo agli altri emendamenti contenuti nella manovra economica: aumenta a 65 anni l’età pensionabile per le donne nel settore privato dal periodo 2016-2028; il contributo di solidarietà resta per gli statali nella misura del 5 per cento nei redditi sopra i 90 mila euro all’anno e del 10 per cento sopra i 150 mila euro; carcere per i grandi evasori anche se un emendamento specifica la non retroattività della pena, e saltano anche le norme che impone di indicare il numero dei conti correnti nella dichiarazione dei redditi. Questi ultimi non saranno più pubblicati per esteso dai sindaci ma soltanto per categorie associate. Ai comuni resterà comunque il 100 per cento di quanto recuperato dalla lotta all’evasione fiscale.
Il Fisco punta anche a recuperare le somme non riscosse dal maxicondono del 2002. Introdotta la cosiddetta Robin Hood Tax, la sovratassa sulle società energetiche; dovrebbero arrivare le riforme delle professioni; i ministeri subiranno tagli per un totale di 6 miliardi; sono ridotte le agevolazioni per consorzi e cooperative, aumenta del 10 per cento l’imposta sulle società di comodo e per ottenere il tfr nel pubblico impiego a seguito di pensionamento anticipato sarà necessario attendere due anni. Non resta molto di quanto annunciato a proposito dei tagli ai costi della politica. La carica di parlamentare diventa incompatibile con altr cariche pubbliche, ridotto il numero degli assessori e dei consiglieri provinciali, voli di classe economica per tutti gli amministratori. Le valutazioni di Andrea Di Stefano, direttore della rivista di finanza etica “Valori”.