Domanda
A quanto pare almeno fino alle vacanze pasquali sarete assenti dagli scioperi proclamati nel comparto scuola. E’ il risultato delle norme sull’autoregolamentazione oppure una vostra precisa scelta ?
Risposta
E’ una nostra scelta, dovuta anche all’estrema frammentazione, al limite del demenziale, degli scioperi nella scuola tra marzo e aprile (ben cinque in un mese) ma soprattutto è conseguenza di una analisi dei punti “caldi” del conflitto nella scuola e dei momenti più efficaci per potenziarlo, che pensiamo si concentreranno tra maggio e giugno.
D. Questo significa che pensate già di ripetere il “botto finale” fatto lo scorso anno in occasione degli scrutini finali ?
Noi pensiamo che piazzare uno sciopero nel periodo delle prove servirebbe ad accendere un potente faro sul tema della valutazione. Naturalmente lo sciopero metterebbe in campo anche gli altri temi rivendicativi, dall’assunzione dei precari alla cancellazione dei tagli, dal recupero degli scatti di anzianità allo sblocco dei contratti.
D. Parliamo dei rapporti con Flc-Cgil: escludete a priori la possibilità di raggiungere accordi per iniziative comuni ?
R. Noi crediamo che, in tutti i passaggi cruciali dei tentativi governativi di aziendalizzare la scuola pubblica, di immiserirla e frammentarla, condotti nell’ultimo quindicennio (a partire da Berlinguer) sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, la Cgil scuola/FLC sia quasi sempre stata dalla parte sbagliata. A nostro parere, su temi basilari, la differenza tra Cgil e gli altri sindacati concertativi è pressoché irrilevante.
Ciononostante“a priori” non escludiamo nulla: tanto è vero che in questo ultimo biennio noi abbiamo scioperato per ben tre volte (12 dicembre 2008, 12 marzo 2010 e il 28 gennaio scorso, seppure con la Fiom-Cgil) nella stessa giornata già promossa dalla Cgil. Ma da questi scioperi comuni non è emersa né una partecipazione significativamente superiore a quanto entrambi i sindacati sono in grado di mettere in campo (scarsissimo effetto “trascinamento”), nè una qualsivoglia volontà di rapporti corretti da parte della FLC o della Cgil in generale.