Cobas Scuola
Le iniziative agli USP e USR, a Roma il 13 settembre (ore 15.30) sit-in al MIUR
Sulla scia del suo mentore Berlusconi, la ministra Gelmini ha sciorinato oggi le ultime favolette sul tema-scuola, affermando che ora le cose vanno male per i precari ma nei prossimi 6-7 anni ben 220 mila di loro verranno assunti. Forse dimenticando che il suo predecessore Fioroni aveva usato la stessa tattica, promettendo posti per il futuro mentre nel presente licenziava in massa, Gelmini ha drammaticamente (visti quanti perderanno il lavoro) ripreso l’ironico cartello in voga nel passato in tanti negozi “Oggi non si fa credito, domani si”.
Lungi dall’apprezzare la favola, i precari intensificheranno la lotta e da lunedi 13, alla ripresa delle lezioni nella grande maggioranza degli istituti, ad essi si aggiungeranno docenti ed ATA “stabili”, che già a giugno, scioperando in massa durante gli scrutini, avevano mostrato la loro opposizione alla scuola-miseria e al blocco degli scatti di anzianità (la cui cancellazione, e questa non è una favola, Gelmini ha oggi confermato) e dei contratti, che deruba in media di 40 mila euro, nell’intera carriera, un lavoratore/trice della scuola.
Nel quadro della campagna “Sblocchiamoci”, per il recupero degli scatti e dei contratti, in tante scuole italiane docenti ed ATA romperanno con il “collaborazionismo” e con la illegalità negli istituti. Contro l’immiserimento della scuola pubblica, i tagli di posti di lavoro, classi, materie, orario, l’espulsione in massa dei precari, le cattedre extra-large oltre le ore di lezione frontale contrattuali, la “riforma” delle superiori, l’aumento del numero di alunni per classe, i COBAS organizzeranno il blocco dei progetti e delle attività aggiuntive, delle cattedre oltre l’orario contrattuale, dell’accettazione in aula di alunni di altre classi, delle attività di coordinamento, dei viaggi di istruzione e delle visite guidate. Anche tanti genitori e cittadini, indignati per una scuola-miseria che non garantisce più neanche elementari strumenti didattici senza tassare le famiglie (l’OCSE ha confermato che l’Italia è agli ultimissimi posti per investimenti nell’istruzione e per livelli stipendiali), saranno con noi. E in occasione della ripresa delle lezioni, i COBAS manifesteranno davanti (o dentro) agli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali delle principali città e davanti alle scuole. In particolare a Roma i COBAS hanno indetto un sit-in (dalle 15.30 alle 19) davanti al Ministero ex-Pubblica Istruzione a cui parteciperanno le varie componenti del popolo della scuola pubblica. Infine, l’Esecutivo Nazionale COBAS (convocato per domani e dopodomani a Roma) deciderà su modalità e tempi dello sciopero nazionale della scuola contro la scuola-miseria, gli stipendi-miseria, l’espulsione dei precari.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
10 settembre 2010