14 gennaio Migliaia in piazza a Roma in difesa della laicità dello Stato, contro le interferenze del Vaticano nella politica istituzionale, segnatamente in materia di libertà di scelta sessuale. Lo striscione “Ratzinger e Ruini pericolosi impiccioni”, portato dai COBAS, viene sequestrato dalla polizia per “vilipendio a religione di Stato”. Alcuni esponenti COBAS fermati e poi rilasciati.
26-31 gennaio Forum Sociale Mondiale a Caracas con forte presenza del governo venezuelano e di Chavez in particolare, e di una foltissima delegazione cubana. Il Forum si apre con un grande corteo di decine di migliaia di persone. Molti dibattiti sono attraversati dalla polemica tra i sostenitori dello schieramento con il governo Chavez e con gli altri governi progressisti latinoamericani (Chavez ha proposto un “fronte internazionale anticapitalista”, riservandosene di fatto la direzione) e chi, come gran parte della delegazione italiana con i COBAS in prima fila, riconferma il rifiuto della subordinazione dei movimenti e del FSM nei confronti dei governi “amici”. Polemica che si ripercuote anche nell’Assemblea dei Movimenti sociali, che propone le mobilitazioni unitarie (contro WTO, G8, Banca Mondiale e ALCA) e che è presieduta da Piero Bernocchi. Qualche frizione anche per l’incontro tra una delegazione del FSM e Chavez che parla ininterrottamente per quasi tre ore, in diretta TV, volendosi accreditare come una sorta di leader del Forum.
14 febbraio A Strasburgo manifestazione europea contro la direttiva Bolkestein, gestita dai sindacati della CES. Circa 50 mila in corteo, per l’Italia presenti delegazioni, oltre che di Cgil, Cisl e Uil, di COBAS, Arci e PRC.
18 febbraio Manifestazione a favore della Palestina. Forte polemica per alcuni slogan su Nassiriya e per un paio di bandiere USA e israeliane che alcuni manifestanti tentano senza grande successo di bruciare (erano di plastica). La polemica dei mass media si rivolge soprattutto contro i COBAS ed alcuni partiti della sinistra radicale (PdCI e PRC in primo luogo).
3-6 marzo A Berlino ultima Assemblea Europea preparatoria del Forum Sociale Europeo che si terrà ad Atene a maggio. Divergenze vistose sulla Carta Europea, che, come sottolineano i COBAS, sembra sottintendere una accettazione della Costituzione europea bocciata in Francia e Olanda; e sulla concezione dei “grandi eventi” a cui i greci vorrebbero dare centralità nel Forum.
18 marzo Nel quadro della mobilitazione mondiale contro la guerra in Iraq e per il ritiro delle truppe, dopo una forte polemica tra i COBAS, intenzionati a mantenere il corteo, e il grosso degli altri organizzatori – che, per paura di incidenti, avevano fatto fino all’ultimo pressioni per una manifestazione stanziale – e dopo una estenuante trattativa tra la questura e i COBAS stessi, il corteo registra un grande successo , ben oltre 50 mila persone in piazza, senza il minimo incidente. Il corteo è aperto dai COBAS stessi che garantiscono un efficace e duttile servizio di autotutela.
21-23 marzo A Nairobi (Kenia) riunione del Consiglio Internazionale del FSM nel quadro dell’organizzazione del prossimo FSM che si terrà appunto in Kenia. Per i COBAS presente Bernocchi, membro italiano del CI FSM.
1 aprile A Firenze assemblea nazionale del movimento altermondialista sull’imminente FSE in Grecia e sul prossimo FSM di Nairobi. Alla presidenza relazionano sui due avvenimenti Bernocchi e Bolini (ARCI), presenti alle riunioni preparatorie di Berlino e Nairobi. Si costituisce il Coordinamento italiano per il FSM in Kenia.
4-7 maggio Il 4° Forum Sociale Europeo si svolge ad Atene, circa 25 mila iscritti/e, foltissima la delegazione italiana con circa 2000 presenze. Al centro dei dibattiti soprattutto i temi della lotta per il ritiro delle truppe da Iraq e Afghanistan. Su tali temi, grande interesse per le esperienze italiane di mobilitazione e per il ruolo dei COBAS. Bernocchi è il principale relatore nelle “plenarie” sulla guerra in Iraq/Afghanistan e sulla Palestina, nonché in quella sul rapporto tra i Forum e il movimento anticapitalista. Su sua proposta, viene approvata una settimana di mobilitazione europea contro la guerra, dal 23 al 30 settembre. Nel corteo finale circa 70 mila persone: la testa è affidata alla delegazione italiana e ai COBAS in primo luogo, ma fin dall’inizio è investita dagli scontri tra anarchici e la polizia. Per difendere il corteo, la delegazione italiana e i COBAS si scontrano con i “neri”. Forte polemica nell’Assemblea finale (oltre duemila i presenti) con gli organizzatori greci che non hanno difeso la testa del corteo.
2 giugno Manifestazione a Roma contro la parata militare, che vede sul palco presente anche Bertinotti, malgrado il movimento “no war” e i COBAS abbiano fortemente polemizzato con il segretario del PRC e neo-presidente della Camera, affinché evitasse tale presenza. Il corteo di protesta, guidato dai COBAS, viene fermato dalla polizia a 500 metri dalla parata.
8 giugno Sit-in al MIUR organizzato dai COBAS per un confronto con il nuovo ministro Fioroni, il quale si presenta sulle scale del Ministero e ai manifestanti che offrono i gelati della “coppa Fioroni” offre a sua volta bustine di camomilla “per calmare gli animi”.
27 giugno Prima manifestazione del movimento “no war” contro il nuovo governo di centrosinistra, per chiedere il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq e dall’Afghanistan. Oltre 500 persone al sit-in organizzato a Montecitorio da COBAS, Comitato Bastaguerra, PRC e Donne in Nero. Al sit-in partecipano anche molti deputati e senatori della maggioranza governativa.
8 luglio Assemblea nazionale della coalizione Stop Precarietà, con un ruolo centrale per FIOM, COBAS, ARCI e alcuni centri sociali. Almeno duemila presenti. Viene accettata la proposta, presentata per i COBAS da Bernocchi, di tenere una manifestazione nazionale a novembre non solo contro la Legge 30 e la precarietà ma anche contro le altre due “leggi-vergogna” del governo Berlusconi, la legge Moratti per la scuola e la Bossi-Fini per i migranti.
28 settembre A Bruxelles Assemblea europea dei Movimenti sociali impegnati nel Forum Sociale Europeo. Per l’Italia presenti i COBAS e l’ARCI. Bernocchi e Bolini insistono perché non si scinda l’attività decisionale e propositiva dei Movimenti da quella di dialogo e inclusione, anche in assenza di iniziative comuni, dei Forum e delle Assemblee preparatorie del FSE.
30 settembre Nel quadro europeo delle mobilitazioni contro la guerra decise al FSE di Atene, manifestazione a Roma per il ritiro delle truppe italiane da Iraq, Afghanistan e Libano, promossa dai COBAS e dalle aree più radicali del movimento no-war. Non partecipano invece le componenti pacifiste più moderate, in polemica con i promotori dell’iniziativa, e quelle più legate al governo e alle forze del centrosinistra. Ne risente la partecipazione che non supera le tremila presenze.
2 ottobre Inizia lo sciopero della fame di tre militanti COBAS per la restituzione del diritto di assemblea nelle scuole. Durerà 16 giorni. Forte polemica con il ministro Fioroni che prima si era impegnato, negli incontri con i COBAS; a ridare la libertà di assemblea, ma poi, timoroso della reazione di Cgil, Cisl e Uil, aveva fatto clamorosa marcia indietro.
10 ottobre Si riunisce a Parma il Consiglio Internazionale (CI) del Forum Sociale Mondiale. Bernocchi e Bolini presentano proposte di modifica dei Forum che vengono approvate: 1) tenere unite discussioni e iniziative mondiali tra un Forum e l’altro; 2) dare al FSM una scadenza biennale, e nell’anno di intervallo svolgere i Forum continentali e in particolare quello europeo; 3) costruire Reti mondiali su specifiche tematiche e campagne. Dopo il FSM di Nairobi che si svolgerà nel 2007, la successiva scadenza sarà nel 2009, mentre nel 2008 si terrà il Forum europeo.
25 ottobre Esplode lo “scandalo” della manchette dei COBAS contro Damiano, ministro del Lavoro del governo Prodi (“No alla Finanziaria ammazza-precari; Damiano, amico dei padroni, vattene”: questo il titolo) pubblicata dal Manifesto, verso la manifestazione sul precariato organizzata per il 4 novembre dai COBAS stessi, insieme a Fiom, PRC, Arci, alcuni centri sociali e una parte della CGIL. La stampa di sinistra attacca duramente i COBAS e il portavoce Bernocchi in particolare. Il segretario generale Cgil Epifani chiede alle sue strutture, e anche ad ARCI e PRC, di ritirarsi dall’iniziativa ma lo fanno solo Cgil Scuola e Pubblico Impiego. La grande pubblicità, che dura su tutti i mass media per l’intera settimana, fa lievitare la partecipazione attesa per il 4.
4 novembre E infatti la manifestazione del 4 novembre a Roma registra una partecipazione enorme, intorno alle 200 mila persone, circa il quadruplo delle attese iniziali e si tramuta in un trionfo dei COBAS che la caratterizzano in maniera netta: tra l’altro portano in piazza con grande consenso striscioni con gli slogan della manchette “incriminata”. Notevole anche la presenza della Fiom e del PRC. Nel comizio finale parlano otto precari/e, di cui due dei COBAS:
17 novembre Notevole successo dello sciopero generale, convocato da COBAS e altri sindacati alternativi, contro la Finanziaria, lo “scippo” del TFR, l’aumento delle spese militari, per il ritiro delle truppe dai fronti di guerra , l’abrogazione della legge 30, del pacchetto Treu e della riforma Moratti, per salari europei. Circa un milione e mezzo di scioperanti in tutta Italia e quasi 300 mila in piazza in almeno 30 città: 30 mila a Roma in corteo. Hanno scioperato anche Cgil, Cisl e Uil.
18 novembre Manifestazione per la Palestina a Roma indetta dal Forum Palestina, dai COBAS, parte del PRC, PdCI e altri, mentre una manifestazione sullo stesso tema, indetta da settori di centrosinistra, si svolge a Milano. 5000 in corteo a Roma, ma fanno clamore alcuni slogan molto pesanti e soprattutto l’incendio di fantocci-simbolo di USA e Israele. Forte polemica dei giornali di sinistra contro i COBAS e Bernocchi, accusato di “coprire” la “sinistra imbecille”.
21 novembre Il Direttivo nazionale della Cgil si riunisce con all’ordine del giorno i rapporti tra alcune importanti strutture della Cgil e i COBAS. La relazione del Segretario generale Epifani è incentrata sull’aut-aut “O con la Cgil o con i COBAS”, contro le posizioni di Cremaschi che aveva espresso solidarietà ai COBAS e della Fiom che non si era ritirata dalla manifestazione del 4 novembre, dopo la manchette COBAS contro Damiano. E’ la prima volta che un Direttivo Cgil è tutto dedicato all’attacco ad un altro sindacato; e si parla apertamente di COBAS, che in passato era vietato nominare, se non con la formula farsesca di “sindacato autonomo”. In tal modo la Cgil fa però molta propaganda ai COBAS di fronte a tutto il mondo politico e sindacale italiano.
2 dicembre Manifestazione nazionale a Vicenza del movimento “no war” contro l’ampliamento della base militare Nato, inglobandovi l’aereoporto militare. Almeno ventimila persone in piazza.
11 dicembre Sciopero nazionale della scuola, promosso dai COBAS, dallo Snals e da Gilda. Manifestazione dei COBAS al Parlamento contro i tagli alla scuola pubblica e il finanziamento di quella privata, per l’abrogazione della legge Moratti, per un contratto con forti aumenti salariali.