COBAS SCUOLA lanciano un appello a tutto il Mondo della Scuola (Associazioni, Sindacati, docenti, personale ATA, dirigenti scolastici, genitori, studenti e studentesse)  perché aderiscanoallo sciopero nazionale del 7 maggio 2025 dell’intera giornata per la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado, e alle manifestazioni che si terranno a livello provinciale, con particolare riguardo a quella che si svolgerà a Roma a viale Trastevere (ore 9.30) di fronte al MIM.

CONTRO le prove INVALSI  e le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado

PER investimenti concreti nella scuola pubblica e il ritiro immediato delle Nuove indicazioni

·        Le prove INVALSI:

–         dal 2004 ad oggi, non hanno determinato alcun sviluppo positivo nel sistema educativo. Dai Rapporti INVALSI emergono crescenti disparità territoriali e socioeconomiche;

–         non possono misurare competenze poiché sono  costituite da test decontestualizzati a risposta chiusa o aperta univoca. La valutazione delle competenze richiede strumenti specifici, come le prove autentiche ed esperte. L’utilizzo di test per misurarne l’acquisizione contraddice il concetto stesso di competenza. Ciò ne rende discutibile la loro stessa validità;

–         hanno diffuso nelle scuole la pratica del teaching to test, sottraendo tempo e attenzione alla didattica attiva ed esperienziale, fondamentale per sviluppare pensiero critico, autosufficienza, autostima, autonomia culturale ed emotiva.

·        Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025:

–          presentano una forte impostazione eurocentricadogmaticamente centrata sulla considerazione dell’Occidente quale centro del mondo e identitaria, che ignora l’interdipendenza culturale e scoraggia l’assunzione di prospettive plurali, fondamentali in una società multiculturale;

–         segnano un ritorno a un modello educativo autoritario, nozionistico e selettivo, abbandonando la visione di una scuola democratica, inclusiva, laica e aperta alle differenze;

–         valorizzano i talenti individuali in chiave meritocratica e competitiva, a scapito di cooperazione, solidarietà ed eguaglianza, e promuovono un’idea di identità costruita in opposizione alla diversità;

–         si riferiscono alla famiglia solo al singolare, escludendo la pluralità delle realtà familiari contemporanee;

–         descrivono la violenza di genere come una “triste patologia”, rifiutando che essa è invece il risultato di dinamiche profonde e radicate della società;

–         propongono una generica “educazione del cuore” e il sentimento dell’amore come strumenti per contrastare stereotipi e violenza di genere, ignorando l’educazione all’affettività, al riconoscimento e rispetto delle differenze;

–         riducono lo sviluppo del senso del limite e dell’etica del rispetto a un esercizio tecnico o a un’adesione formale a regole, trascurando il riconoscimento dell’altro come portatore di dignità;

–         limitano i luoghi di sviluppo della persona alla scuola e alla famiglia, negando la complessità dei processi di apprendimento che avvengono in una molteplicità di contesti interconnessi, riconosciuta invece dalle Indicazioni nazionali del 2012;

–         si fondano su un impianto complessivo nozionistico e normativo: le lunghe liste di conoscenze disciplinari da acquisire, le dettagliate indicazioni metodologiche e i moduli di apprendimento interdisciplinari minano di fatto la libertà di insegnamento;

–         trascurano la funzione formativa della valutazione.

 Per tutte queste ragioni, riteniamo che una risposta forte come uno sciopero nazionale, accompagnato da iniziative territoriali di piazza (a Roma al MIM V.le Trastevere ore 9.30), sia in questo momento un passaggio fondamentale.  

PER ADERIRE  https://shorturl.at/2yVqq    

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Esecutivo Nazionale COBAS Scuola