In risposta al contratto per il comparto Istruzione e Ricerca i sindacati CUB, Cobas e USB confermano lo sciopero del 23 febbraio.
Per la CUB Scuola Università Ricerca il Coordinatore Nazionale Cosimo Scarinzi
- non si recupera quanto perso fra il 2010 e il 2017 e cioè, in media, oltre 12.000 euro con picchi, per i docenti della scuola secondaria superiore con l’anzianità massima di 19.000 euro;
- non si recupera quanto perso con il blocco parziale degli scatti di anzianità;
- se si considera la differenza fra aumenti lordi e aumenti netti si scopre che le cifre sono tutt’altro che esaltanti.
Contro il precariato, contro la politica dei bassi salari, contro la scuola della burocrazia e della “meritocrazia” fasulla il primo appuntamento è lo sciopero del 23 febbraio giornata in cui chi conosce la scuola dall’interno potrà far sentire la propria protesta e le proprie proposte. ”
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS ” Ora la parola passa a docenti e ATA che hanno una immediata occasione per ribellarsi e mandare un segnale forte, partecipando in massa allo sciopero del 23 febbraio, indetto dai COBAS e da altri sindacati conflittuali, e alla manifestazione nazionale a Roma (MIUR, V.le Trastevere, ore 9,30) e successivamente non votando nelle elezioni RSU, pur truccate, i sindacati di Palazzo. Dai quali, se davvero almeno per qualche giorno vogliono prendere le distanze, possono distinguersi Snals e Gilda invitando i/le loro aderenti a scioperare anch’essi/e il 23″
Prof. Luigi Del Prete per USB P.I. Scuola “Lo sciopero del 23 febbraio rimane e lo confermiamo a gran voce nella consapevolezza che è necessaria più di prima una presenza forte e numerosa dei lavoratori in piazza”