March 17, 2016
Comunicato – E’ partita questa mattina, con la consegna dei quesiti del movimento in difesa della scuola pubblica contro la legge 107 e la cattiva scuola di Renzi, e di quello del movimento Trivelle Zero, una inedita, complessa ma anche esaltante campagna referendaria su un vasto arco di tematiche sociali antiliberiste, fondata non su partiti o strutture istituzionali ma su una grande alleanza di movimenti, organizzazioni e reti sociali.
Comunicato – E’ partita questa mattina, con la consegna dei quesiti del movimento in difesa della scuola pubblica contro la legge 107 e la cattiva scuola di Renzi, e di quello del movimento Trivelle Zero, una inedita, complessa ma anche esaltante campagna referendaria su un vasto arco di tematiche sociali antiliberiste, fondata non su partiti o strutture istituzionali ma su una grande alleanza di movimenti, organizzazioni e reti sociali.
Nei prossimi giorni si aggiungerà la consegna, da parte delle reti Rifiuti Zero, di un quesito contro gli inceneritori e si cercherà l’intesa per i quesiti-lavoro contro il Jobs Act, il massacro dell’art.18 e il precariato, in difesa dei lavoratori/trici “stabili” e precari.
La vastità e qualità dei temi affrontati non ha precedenti e non è paragonabile ad alcune “lenzuolate” di quesiti presentati negli anni scorsi da questo o quel partito o da schieramenti politicanti istituzionali.
Questa volta il movimento per la scuola pubblica, il movimento per l’acqua e le campagne contro gli inceneritori e le trivelle hanno deciso di lanciare dal basso, e del tutto indipendentemente da partiti o coalizioni istituzionali, una straordinaria campagna di referendum sociali che punti a cancellare i più odiosi provvedimenti della legge 107 per la scuola e a cambiare le politiche ambientali, a partire dallo stop definitivo alle trivellazioni petrolifere e all’eliminazione degli inceneritori, referendum capaci di rafforzare e unificare la mobilitazione sociale e di estendere il coinvolgimento diretto delle persone, al fine di disegnare un altro modello sociale.
In particolare, contro la legge 107 e la cattiva scuola di Renzi 19 esponenti del movimento in difesa della scuola pubblica hanno depositato questa mattina quattro quesiti, per eliminare i superpoteri concessi ai presidi, dalla chiamata nominale dei docenti alla possibilità di distribuire, usando il Comitato di valutazione, aumenti salariali agli insegnanti, per un presunto “merito”, a propria discrezione; per cancellare l’obbligo alla “alternanza scuola-lavoro” per almeno 400 ore ai tecnici/professionali e 200 ore ai licei, nonché le donazioni private, detratte dalla fiscalità, a singole scuole.
Tali quesiti sono stati presentati da un vasto arco di forze, protagoniste delle fortissime lotte dello scorso anno contro la legge 107, sindacati, associazioni, reti nazionali, a partire da COBAS, FLC Cgil, Gilda, Unione degli Studenti, Comitati LIP, Unicobas, che hanno firmato unitariamente tutti i quesiti.
Sarà anche una stagione referendaria per la democrazia, pure essa sotto attacco da parte del governo attraverso le “riforme” costituzionali che nell’autunno prossimo affronteranno il referendum confermativo.
Pur nella nostra dimensione autonoma, e del tutto indipendente da partiti e politica politicante, vogliamo contribuire anche alla campagna per il NO alla controriforma istituzionale, poiché la democrazia coincide con il potere che hanno le persone di decidere sulle scelte di fondo per gli assetti della società. Così come sosteniamo il referendum No Triv sulla proroga indefinita alle concessioni per l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia, che si svolgerà il prossimo 17 aprile.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
17 marzo 2016