Di Fabrizio De Angelis – 11/09/2018
Nella mattinata dell’11 settembre sono scese in piazza Anief, Cub e Cobas, che hanno indetto una manifestazione unitaria in programma a Roma, in piazza Montecitorio, dalle 9 alle 14. Fra i motivi principali della protesta l’emendamento di riapertura delle GaE, approvato erroneamente dal Governo, ma poi cancellato in successivo passaggio alle Camere.
A margine della manifestazione di Roma, il direttore de La Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani ha raccolto le dichiarazioni di Piero Bernocchi, portavoce Cobas, che spiega le motivazioni della protesta: “La maggioranza è rappresentata dalle maestre, c’è una fortissima indignazione perchè hanno creduto alle promesse del M5S, dichiara Bernocchi, ma stanno scoprendo che sono della stessa pasta degli altri. Il Governo, addirittura, avrebbe chiesto la fiducia. In questo senso significa, data la solidità della maggioranza, non volere discutere nel merito e non voler presentare le proprie posizioni ai precari”.
“Una nota positiva, prosegue il portavoce Cobas, è dovuta all’unità dei precari, anche se ne mancano tanti altri. L’emendamento poteva tirare dentro tutti i pezzi di precariato, che evita il discorso se serve il concorso, la laurea. Le GaE sono democratiche, in base al punteggio, poi entrano anche gli altri”.
Se rimangono chiuse le GaE cosa accadrà? “Verrebbero bruciati molti lavoratori. Dobbiamo fare un’assemblea nazionale, magari a Napoli, dato che al Nord mancano insegnanti nelle graduatorie di istituto, mentre al Sud c’è l’eccesso opposto”.