Cobas Confederazione dei Comitati di Base
Basta con l’austerità, la precarietà di lavoro e di vita, le privatizzazioni, per i Beni comuni
Ieri abbiamo passato cinque ore in questura in un’estenuante trattativa, dovendo pagare dazio alla campagna elettorale di Alfano che ha voluto impedire il passaggio del corteo davanti alla cassa Depositi e prestiti e al Ministero dell’Economia. Malgrado questo puerile abuso elettorale, abbiamo però recuperato dopo quattro anni di divieti l’itinerario storico che, partendo da P. della Repubblica (ore 14) e passando per V. Cavour, V. dei Fori Imperiali, P. Venezia e le Botteghe Oscure, ci porterà a concludere il corteo a Piazza Navona, prima piazza storica della sinistra romana (a parte S. Giovanni) per decenni, e negli ultimi anni considerata tabù e al di fuori dei sedicenti “protocolli”. Il corteo sarà aperto da due striscioni contro le politiche della UE e del governo Renzi, contro l’austerità e la precarietà, per la difesa dei Beni comuni, con una testa unitaria delle forze promotrici.
Poi, la disposizione sarà per blocchi tematici (acqua, casa, vertenze romane e cultura, lavoro e sanità, istruzione, biocidio, Grandi opere e Grandi navi, No war e No Muos) e sarà chiuso dalle forze politico-partitiche presenti. Anche gli interventi finali rappresenteranno unitariamente i vari temi del conflitto con le politiche UE e governative: e questo è un grande risultato mai raggiunto in precedenti iniziative.
Quella che porteremo in piazza è dunque una grande alleanza sociale, sindacale e politica, che raggruppa i movimenti e le strutture in lotta in questi ultimi mesi e che manifesterà contro le disastrose politiche di austerità imposte dall’Unione Europea e applicate in Italia da tutti gli ultimi governi e ora dal nuovo Grande Imbonitore Renzi, che ha raccolto la staffetta del berlusconismo, avviando una nuova stagione di privatizzazione e mercificazione dei Beni comuni, di precarietà di lavoro e di vita per milioni di italiani/e, di attacco ai diritti sociali e del lavoro e alla democrazia politica e sindacale. In continuità con i governi precedenti, Renzi aggrava le politiche liberiste e, con il decreto Poletti, la precarietà del lavoro; aggredisce, con altri tagli alla spesa, il diritto alla salute e all’istruzione pubbliche, la conservazione della natura e delle risorse. In più, Renzi toglie i residui di rappresentatività alle istituzioni legislative con la nuova legge elettorale, persino più escludente del Porcellum, mentre la già poverissima democrazia sindacale è colpita a morte dall’Accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria che vuole sanzionare il potere oligarchico dei sindacati di Stato: e tutto ciò in piena sintonia con le distruttive politiche di austerità della UE, il Patto di stabilità, il Fiscal compact e il trattato di libero scambio Usa-Ue (TTIP), che cercano di imporre la fine dello stato sociale e la piena mercificazione dei Beni comuni.
Per dire basta a tutto questo, è decisiva una mobilitazione sociale potente e unitaria per la riappropriazione e socializzazione dei Beni comuni, della gestione dei territori, della ricchezza sociale prodotta, di una nuova democrazia. La manifestazione del 17 è l’inizio di un Controsemestre popolare per la cancellazione delle politiche di austerità, del Fiscal Compact e del TTIP, per il rifiuto dei vincoli UE antipopolari.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
16 maggio 2014