Cobas Scuola
Termina la prima fase dell’insensato rito Invalsi con un successo dello sciopero alle Elementari, malgrado centinaia di abusi e illegalità da parte dei presidi, a volte avallati anche da docenti già sottomessi al potere del “padrone”
Verso lo sciopero generale della scuola del 12 maggio contro i quiz Invalsi e contro la legge 107, con manifestazioni territoriali (a Roma, ore 10 al MIUR, V.le Trastevere)
Si chiude oggi la prima fase dell’insensato rito Invalsi e termina con un successo il primo tempo dello sciopero Cobas (alle Elementari) contro i quiz:il secondo tempo si giocherà il 12 maggio con lo sciopero generale di tutta la scuola.
Si è svolto uno scontro durissimo tra i nuovi poteri sul modello renziano (“un uomo solo al comando”) – purtroppo qua e là supportati da docenti già proni ai potentati che si consolidano nelle scuole – e docenti e genitori, minacciati, sostituiti illegalmente (i docenti) o intimoriti con pesanti pressioni (i genitori, affinché non tenessero a casa i figli).
In tanti istituti i presidi-padroni, suggestionati e supportati dal “renzismo”, ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e famiglie a svolgere i grotteschi e distruttivi indovinelli, che insultano ogni didattica di qualità e che vorrebbero costringerci a dismettere ogni serio insegnamento per addestrare gli studenti a superare quiz da scuola-guida. A tante/i docenti è stato cambiato l’orario di servizio o le classi nelle quali prestarlo, o sono stati sostituiti durante i quiz da altri insegnanti “collaborazionisti”, con ciò commettendo una grave attività antisindacale. In molti istituti nei quali il Collegio Docenti aveva deciso di non effettuare i quiz, o dove gli insegnanti avevano dichiarato di non essere disponibili ad interrompere le attività didattiche, i quiz si sono svolti solo a seguito di minacce ed illegittimi Ordini di servizio emessi da presidi che pensano di poter disporre delle scuole, degli insegnanti e delle/degli alunne/i a loro piacimento: e nelle prossime ore valuteremo i vari casi per portare tali presidi in Tribunale a rispondere di attività antisindacale. Ma, malgrado queste inqualificabili pressioni,in migliaia di classi il boicottaggio ha funzionato grazie al contributo di docenti e genitori che non si sono piegati. In molte scuole i quiz non si sono svolti o sono stati “somministrati” con un numero ridicolo di alunne/i presenti: e parecchi istituti (in particolare in Sardegna, ove l’adesione allo sciopero ha raggiunto le punte maggiori) sono rimasti addirittura chiusi per assenza totale di docenti, Ata e/o alunni/e.
Ed ora, concluso il primo tempo della lotta, ci prepariamoper lo sciopero generale della scuola il 12 maggio, con manifestazioni nelle principali città(a Roma, MIUR, V.Le Trastevere, ore 10), in coincidenzacon l’effettuazione dei quiz alle Superiori e dell’analogo boicottaggio degli indovinelli che effettueranno gli studenti, sciopero convocato anche da Gilda e Unicobas. Tenendo conto dell’espulsione dalla scuola di tanti precari, dell’indegno trattamento riservato agli ATA e ai neo-assunti nell’“organico funzionale” e del blocco salariale da 7 anni,oltre ad esigere la cancellazione dei quiz Invalsi, sciopereremo contro la 107, il premio di “merito”, la chiamata diretta da parte del preside per incarichi solo triennali, l’obbligo di alternanza scuola-lavoro di 200 ore nei licei e di 400 nei tecnico-professionali, l’accordo sulla Mobilità, che colpisce in particolare gli insegnanti della “fase C”. E chiederemo un significativo aumento salariale per docenti ed ATA, l’assunzione di tutti i precari/e abilitati o con 360 giorni di docenza, l’aumento del numero dei collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, lo sblocco immediato delle immissioni in ruolo per tutti i profili ATA.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
5 maggio 2016