Notizia scritta il 23/03/11 alle 15:49. Ultimo aggiornamento: 23/03/11 alle: 20:22
Altro giorno di bombe disumanitarie degli aerei della coalizione occidentale e attacchi delle truppe lealiste in Libia. Stamattina aerei dei cosiddetti “volenterosi” hanno compiuto due attacchi, lanciando missili nella zona dove sono di base le forze fedeli a Gheddafi nei pressi di Misurata, in mano agli insorti. Qui ieri almeno 17 persone, tra cui cinque bambini, sono state uccise dai cecchini e dalle granate delle forze fedeli al colonnello libico Muammar Gheddafi.
Proprio i lealisti stanno bombardando in questi momenti Zenten, nell’ovest della Libia, mentre cecchini pro-Gheddafi sono in azione a Misurata e stanno sparando contro l’ospedale, dove i morti sarebbero almeno tre. In mattinata hanno invece sparato sporadici colpi di artiglieria nella zona residenziale di Zueitina, a 15 chilometri da Ajdabyia, a est di Bengasi, dove controllano gli ingressi est ed ovest della città in mano agli insorti.
Dal suo palazzo diroccato di Tripoli, Muammar Gheddafi ha arringato intanto ieri sera i suoi sostenitori promettendo la vittoria finale: le bombe della coalizione “mi fanno ridere”, ha detto il leader libico. Intanto anche questa notte sono entrati in azione i caccia della coalizione occidentale: bombardamenti hanno colpito la capitale libica nella notte. Ancora all’alba si sono udite due forti esplosioni e secondo le agenzie i raid avrebbero colpito alcune basi militari.
E’ stato raggiunto intanto un accordo politico tra Usa, Francia e Gran Bretagna sulla probabile guida Nato delle operazioni militari in Libia. I rappresentanti dei 28 stati dell’Alleanza sono a Bruxelles per tradurre l’indicazione in un nuovo schema operativo di comando. Molte questioni da risolvere per tradurre in pratica la discesa in campo dell’ Alleanza atlantica: la Francia insiste sull’idea di un ‘pilotaggio politico’ con una ‘cabina di regia’ che includerebbe la Nato, insieme però ad altri protagonisti.
Gli Usa invece parlano “di ruolo chiave”, indicando che la Nato dovrà essere “parte di una struttura di comando internazionale una volta che gli Usa lasceranno” la guida. E indicano come prioritario il coinvolgimento nelle operazioni di paesi che non fanno parte dell’Alleanza, in particolare del mondo arabo. La Francia ha ceduto su questa impostazione, ma con parole che lasciano ampio margine alle ambiguità.
Il comunicato stampa dell’ Eliseo infatti non parla di un accordo sul “ruolo chiave” della Nato, ma di un accordo “sulle modalità di utilizzo delle strutture di comando della Nato in sostegno alla coalizione”. Il ministro degli esteri francese, Alain Juppé, aha affermato poco fa che la Nato non eserciterà il “pilotaggio politico” delle operazioni, che secondo Parigi dovrebbe essere condotto da tutti i ministri degli Esteri della coalizione militare. In tutto questo l’Italia dovrebbe ritagliarsi un ruolo definito per il rispetto dell’embargo delle armi. Il commento su questa operazione di guerra da parte di Giorgio Cremaschi, Presidente del comitato centrale Fiom
Intanto i movimenti contro la guerra italiani hanno rilanciato l’appuntamento di sabato a Roma. Una manifestazione promossa in origine per sostenere il referendum in difesa dell’acqua pubblica e contro il nucleare, ma che alla luce dei bombardamenti sulla Libia vuole anche portare in piazza il proprio No alle operazioni di guerra in corso, come ricorda ai nostri microfoni Piero Bernocchi della Confederazione Cobas
Il commento dellesponente di sinistra critica Franco Turigliatto