Notizia scritta il 30/03/11 alle 11:42. Ultimo aggiornamento: 31/03/11 alle: 11:58
Il giorno dopo il vertice di Londra, la comunità internazionale inscena un confronto piuttosto farsesco sull’armare o meno i ribelli. Francia e Inghilterra – che verosimilmente aiutano già da settimane gli antiGheddafi – spingono per un aiuto esplicito, mentre gli Usa – pur non escludendo l’opzione – paiono più cauti e ribadiscono con il presidente Obama che “Gheddafi ha ormai i giorni contati”. Assolutamente contraria, invece, la Russia. ‘Armare i ribelli libici sarebbe una misura controversa, una misura estrema’ che ‘dividerebbe la comunità internazionale’: questa la posizione del portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, che ha invitato a coinvolgere maggiormente l’Onu e soprattutto l’Unione Africana per convincere Gheddafi all’esilio.
Il rais, bombardato in continuazione dai caccia stranieri, al momento però non risponde, ma lascia parlare i fatti. Le sue truppe, ieri in difficoltà un po’ in tutto il paese, hanno infatti ripreso l’iniziativa riconquistando Ras Lanuf, importante centro petrolifero. In tutta la zona sarebbero in corso pesanti raid aerei dei caccia francesi. A Misurata, invece, continua la battaglia, da mare e da terra. Anche qui gli insorti sarebbero in grande difficoltà.
A chiudere, la Nato, che ha cominciato da stamattina all’alba a lanciare i primi ordini operativi a destinazione delle unità impegnate nella guerra aerea libica. La transizione tra la ‘coalizione franco-inglese’ e l’Alleanza si sta svolgendo però “gradualmente”, e non è chiaro ad oggi chi stia bombardando cosa. A capo del passaggio c’è infatti un generale canadese francofono, Charles Bouchard, nominato a capo della missione Nato, la cui base di comando è a Napoli.
In Italia si scaldano i motori per le mobilitazioni nazionali del 2 aprile, in sostegno alle rivolte popolari del mediterraneo e del mondo arabo e contro i bombardamenti in Libia, per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Appuntamenti in tutta Italia, ai nostri microfoni due voci di altrettanti portavoce di organizzazioni che hanno aderito alla mobilitazione: Piero Bernocchi, portavoce nazionale Confederazione Cobas da una parte, e sull’altra linea Alessandra Mecozzi, responsabile internazionale Fiom-Cgil.