Notizia scritta il 08/01/18 alle 23:03. Ultimo aggiornamento: 09/01/18 alle: 07:19
La manifestazione nazionale si è tenuta a Romasotto il ministero dell’Istruzione, dove è stato bloccato Viale Trastevere. 5mila i maestre e maestri che, nell’arco della giornata, hanno partecipato al presidio. Impedito dalla polizia un corteo, ipotizzato nel pomeriggio dagli insegnanti, che hanno tenuto un’assemblea fuori dal Ministero. “Siamo insegnanti non burattini”, “la maestra non si tocca”, “riaprire le Gae”. Questi i cartelli di protesta e le bandiere, mentre tra gli slogan “No ai licenziamenti di massa” e “abilitate quando serve, licenziate quando conviene” Tanti anche i presidi promossi sotto gli uffici scolastici regionali di diverse città italiane. A Torino, dove secondo i sindacati è in sciopero una maestra su due, oltre un migliaio di insegnanti ha marciato in corteo per le vie del centro. A Bologna è andato in scena un sit-in con 400 maestre; a Milano ha manifestato un migliaio di insegnanti che hanno bloccato il traffico in piazzale Corvetto. “Lotteremo sino alla fine”, hanno gridato altri 500 insegnanti di Cagliari. A Genova il corteo è stato aperto da numerosi bambini che hanno portato uno striscione con scritto “Non toccate le nostre maestre”. Presidi anche a Palermo, Bari, Catanzaro e una decina di altre città.
La valutazione complessiva sulla giornata di lotta con Piero Bernocchi, Cobas Scuola
L’aggiornamento pomeridiano da Roma con Lucrezia, insegnante precaria bresciana.
Da Milano una valutazione con Emilia Piccolo, dei Lavoratori della scuola autorganizzati.
AGGIORNAMENTO MATTINA – Sciopero nel mondo della scuola nel primo giorno di lezioni del 2018. Ad incrociare le braccia le e gli insegnanti della Primaria e dell’Infanzia in lotta contro la sentenza del consiglio di Stato che che ha respinto dalle graduatorie ad esaurimento, canale per ottenere il posto di ruolo, circa 44mila diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001-2002 . A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro di insegnanti precari e la stessa continuità didattica nel caso venisse applicata immediatamente la sentenza. Lo sciopero è stato promosso da una parte del sindacato autonomo, in particolare l’Anief e Saese, e del sindacalismo di base con i Cobas Scuola e Cub Scuola.
Una lotta che è nata e si è sviluppata in maniera autorganizzata, con i sindacati confederali che hanno deciso di non sostenere lo sciopero di oggi ma si sono limitati a chiedere “una soluzione politica in grado di ricomporre i diritti di tutti”. La Manifestazione nazionale si tiene a Roma sotto il ministero dell’Istruzione, dove è stato bloccato Viale trastevere. Tanti anche i presidi promossi sotto gli uffici scolastici regionali di diverse città italiane.Dal governo arriva una timida apertura dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. “Abbiamo chiesto all’Avvocatura dello Stato di darci le linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. Appena arriverà la risposta, convocheremo le parti e troveremo le soluzioni più idonee” ha detto in una intervista.
Una delegazione sta per incontrare funzionari del ministero dell’istruzione. In collegamento in diretta abbiamo raggiunto Cosimo Scarinzi, Cub scuola. Ascolta o scarica
Dal presidio di Roma sentiamo le voci di alcune insegnanti. Ascolta o scarica
La voce di Lucrezia, insegnate bresciana che con altre colleghe contattate in facebook, sta manifestando davanti al Miur. Ascolta o scarica
In Sardegna l’appuntamento per centinaia di lavoratrici/ri della scuola è stato data davanti Al ufficio Scolastico regionale di Cagliari. Ai nostri microfoni Nicola Giua dei Cobas scuola. Ascolta o scarica