Notizia scritta il 02/04/13 alle 08:57. Ultimo aggiornamento: 02/04/13 alle: 09:06
Nel fine settimana si è concluso il Forum Social di Tunisi, con due assemblee sul cambiamento climatico e sulle grandi opere inutili e imposte. Temi già affrontati nei giorni precedenti, quando si sono confrontate le esperienze dei comitati contro le grandi opere: dalla lotta all’alta velocità in Marocco, nei Paesi Baschi e in Italia, dalle grandi navi a Venezia alle basi militari di Vicenza e Niscemi, dagli abitanti di Notre dames des Landes che si difendono dalla nascita del più grande aeroporto di Francia, a quelli di Stoccarda che stanno fermando la superstrada 212. Dal Forum di Tunisi la prospettiva per il prossimo futuro è a Stoccarda dove in luglio, i comitati contro le grandi opere si ritroveranno per continuare il percorso di allargamento e discussione. L’appuntamento tunisino ha prodotto la “Carta di Tunisi”, che vuole essere un manifesto di intenti in cui chi lotta contro le grandi opere inutili si possa riconoscere. A Forum chiuso è andata avanti la carovana organizzata dall’associazione Ya Basta! che dalla capitale si è spostata a Sidi Bouzid, paese del sud della Tunisia da dove parti la scintilla che portò alla rivolta e alla cacciata successiva di Ben Ali.
Un bilancio con Antonio Tricarico di re-Commons, che vi ha partecipato. Ascolta
A Tunisi per il Forum anche Piero Bernocchi dei Cobas. Ascolta