“2022Firenze si chiude aprendo una nuova stagione di convergenza tra gli attori sociali e i movimenti del continente: inizia un percorso comune dopo troppi anni di frammentazione che ha indebolito chi si batte per la giustizia sociale e ambientale in ogni paese”, afferma il Comitato promotore di Firenze2022 in un comunicato, emesso alla fine dei quattro giorni di lavoro, che cosi prosegue tra l’altro: “La riunione continentale a Firenze nel ventennale del Forum Sociale Europeo e articolata in 45 appuntamenti, ha visto la partecipazione complessiva di oltre 700 delegati/e in rappresentanza di 155 organizzazioni italiane ed europee. Ben 25 i paesi presenti da tutta Europa, con voci dall’Iran, dall’Iraq, dalla Libia, dal Brasile e una connessione online con l’Assemblea della Terra in America Latina e con gli attivisti presenti in Egitto in occasione della COP27. Nelle assemblee plenarie, seguite online da oltre 2.000 persone, hanno preso la parola oltre 100 rappresentati delle organizzazioni e dei movimenti, di tutte le generazioni e aree geografiche, in rappresentanza dei Fridays For Future, dei movimenti delle donne, del movimento per la pace e di quello antirazzista, dei movimenti contadini e dei beni comuni, di organizzazioni sociali, culturali, di cooperazione internazionale.. e di varie organizzazioni sindacali e della sinistra europea. Fra questi…anche intellettuali di fama mondiale come il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi e tante attiviste oggi in prima linea dal nord Europa, con la polacca Marta Lempart che si batte per il diritto all’aborto e della comunità Lgbtqi+, al sud, con la libica Souad Wheidi in difesa dei migranti torturati nei campi di concentramento libici…Con 2022Firenze, inizia una nuova stagione dei movimenti. A tutte/i noi il compito di renderla fertile”
A queste considerazioni del Comitato promotore, di cui noi COBAS siamo stati protagonisti rilevanti, aggiungiamo che il successo dei lavori e soprattutto l’avvio di un rinnovato intento di creazione di coalizioni e convergenze tra reti e organizzazioni europee lasciano ben sperare nell”inizio di una nuova stagione di lotte e di movimenti collegati a livello europeo. A suffragare questo auspicio, va sottolineata la presenza, superiore al previsto, dei giovani under 30, che sono stati quasi un terzo del totale dei partecipanti. Ampiamente rappresentata anche la “vecchia guardia”, con gran parte degli esponenti europei dei vari Forum Sociali europei e mondiali, dal 2001 ad oggi,in totale sintonia con i nuovi, giovani militanti che più volte, nei loro interventi, hanno auspicato un rapporto stretto con chi nei decenni scorsi ha accumulato parecchia esperienza in materia di conflitti, coalizioni e convergenze a livello europeo, senza gerarchie o “reductio ad unum” delle diversità, anche se i risultati in termini di trasformazioni sociali sono stati inferiori a quanto si sperava. Significativa anche la presenza dell’Est europeo; e davvero emozionante quella di rappresentanti delle lotte in Iran, Iraq, zona mediterranea del nord Africa, di chi si batte in difesa dei migranti torturati negli infami lager libici. E in più, davvero vivace è stato il collegamento con i militanti che hanno contestato in massa la COP 27 sul clima in corso in Egitto. Per le aree conflittuali italiane, presenti Fridays for Future, GKN, Movimenti per l’acqua, Fuori dal fossile, strutture territoriali ambientaliste e climatiste, rappresentanti dei movimenti delle donne, del movimento per la pace e di quello antirazzista, dei movimenti contadini e dei beni comuni: e, per quel che riguarda il sindacalismo conflittuale europeo, oltre ai COBAS erano presenti SUD -Solidaires e FSU francesi, IAC catalano, STES e Confederacion Intersindical spagnoli. Per quel che riguarda più direttamente la Confederazione COBAS, la qualità dei nostri tre seminari è stata davvero buona. E nelle plenarie il nostro ruolo è stato importante, grazie agli interventi di Rino Capasso e Vincenzo Miliucci nella prima e terza sessione, e di Piero Bernocchi che ha fatto la relazione introduttiva e presieduto la seconda sessione, quella sulle ragioni del successo delle destre estreme, che è stata la più partecipata e “appassionata”. In più, nei quattro giorni abbiamo lavorato, con un ruolo significativo, per uscire dal ventennale con risultati adeguati per la ritessitura di relazioni e convergenze europee. Riuscendo, con un intenso e solidale lavoro collettivo, ad arrivare alle seguenti conclusioni:
1) si costituisce un Gruppo di lavoro europeo che comprenderà gli esponenti delle varie organizzazioni, reti e movimenti, presenti a Firenze o che si aggiungeranno in seguito; il gruppo sarà dotato di una lista telematica, con la quale dialogherà stabilmente; 2) tale gruppo si riunirà online mensilmente; la prima riunione è prevista tra il 10 e il 15 dicembre; 3) nella prima riunione del gruppo verranno proposti sotto-gruppi tematici, che a loro volta si doteranno di una lista di discussione e di un calendario di riunioni online; 4) spetterà al Gruppo di lavoro generale proporre possibili occasioni di convergenza e di iniziative europee, e toccherà ai sotto-gruppi tematici un lavoro analogo di proposta sui singoli temi; 5) come grande appuntamento collettivo di medio termine, su tutte le tematiche sociali conflittuali, si intende collocare un tale evento in coincidenza con la prossima COP (28) che si terrà precisamente tra un anno.
Nel quadro di questo rilancio dell’iniziativa unitaria a livello europeo di movimenti, reti e organizzazioni, abbiamo discusso con le organizzazioni spagnole e catalane, IAC, Stes, Confederacion Intersindical, con le quali collaboriamo da anni, e con SUD-Solidaires della possibilità di far ripartire il tentativo di coalizzare adeguatamente il sindacalismo conflittuale europeo. In tale direzione, molto probabilmente verrà promosso un incontro europeo in Francia a gennaio.
Piero Bernocchi portavoce nazionale Confederazione COBAS